«Perché danneggiare solo certi esercizi? A Isola le slot «permesse» funzionano solo per tre ore al giorno, in orari precisi». L’amministrazione comunale del piccolo centro della Val Tiglione con un’ordinanza «no slot» si schiera in prima linea per combattere il disturbo da gioco d’azzardo.

«La legge regionale prevede che i Comuni per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica possano disporre limitazioni temporali stabilendo poi una serie di «zone sensibili» (dalla vicinanza alle scuole alle case di cura) in cui le macchinette vanno spente -spiega il primo cittadino Fabrizio Pace – Noi abbiamo realizzato un’ulteriore mappatura territoriale rispetto alle aree sensibili delineate ( scuole, case di riposo e luoghi di culto, ndr) inserendo nell’elenco anche distributori di carburante, mercato, fermate degli autobus e aree gioco bimbi per poi decidere di adottare nei locali in cui le slot sono permesse misure restrittive».

In paese i locali con slot sono 6 e se si applicasse la nuova legge regionale solo due potrebbero continuare a tenerle funzionanti.

La considerazione di partenza è che in piccolo centro di poco più di 2100 abitanti, com’è Isola ci potrebbe essere locali che subiscono una perdita economica notevole senza evitare la diffusione della piaga «perchè i clienti abituali non fanno altro che spostarsi da un locale all’altro 20 metri più in là». Di qui l’idea di non chiudere, ma limitare l’utilizzo delle slot: «Capiamo che per le realtà commerciali che si trovano con l’orario ridotto si tratta di una perdita economica - aggiunge il sindaco – , cercheremo di agevolarle magari studiando uno sconto nella tassa comunale».

Macchinette che possono entrare in funzione tra le 6 e le 7, tra le 11 e le 12 e tra le 15 e le 16 (dalle 20 alle 21 se i locali aprono alle 11).

In soccorso ai giocatori

Regole ferree per l’uso delle slot nei locali ma anche un aiuto ai fruitori «patologici» e alle loro famiglie: «Dietro quella monetina che il giocatore inserisce nella macchinetta c’è una famiglia distrutta spesso costretta ad indebitarsi o a ricorrere al giro dell’usura – entra nel merito il sindaco Pace – parlo anche da terapeuta, quando giocare diventa più importante dei tuoi affetti, del tuo lavoro, della vita stessa allora il confine tra divertimento e dipendenza è superato».

E quindi ecco la proposta: «Come amministrazione comunale riteniamo indispensabile proteggere le fasce più deboli vittime dell’esasperazione, della frustrazione con l’apertura di uno sportello psicologico, in piazza della Croce Rossa, uno spazio di ascolto per affrontare le proprie difficoltà emotive, relazionali o preoccupazioni che coinvolgono la sfera fisica o psichica.

Un servizio di affiancamento al medico di base che garantisce anonimato e riservatezza rivolto ai residenti e a chi lavora in paese».

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